Software libero per una scuola di qualità

Software libero per una scuola di qualità
Lettera aperta, Milano-Treviso 24 Febbraio 2005

Al Signor Ministro del Miur (comunicazione.uff2@istruzione.it)
Viale Trastevere
00100 ROMA

e p. c. al Signor Ministro della Innovazione e delle Tecnologie (l.stanca@governo.it)
Via Isonzo, 21/b
00198 ROMA

Oggetto: Software libero per una scuola di qualità

Egregio Signor Ministro del Miur,
è in atto nella scuola pubblica italiana un’iniziativa dal titolo “In classe, ora di diritto d’autore: esercizi antipirateria” (indicata anche come “Copy or Love”), a cura della BSA (Business Software Alliance) e di altre organizzazioni in collaborazione con l’Amministrazione da Lei diretta.

Tale inizitiva, secondo i promotori, avrebbe il compito di sensibilizzare gli studenti italiani al rispetto del diritto d’autore nel settore delle nuove tecnologie contro i “fenomeni di pirateria informatica”. Ciò dovrebbe avvenire attraverso un insieme di incontri di studio e a tale scopo vengono messi a disposizione delle scuole materiali educativi reperibili presso il sito:
http://www.controlapirateria.org

Ebbene, Signor Ministro, in tutti i materiali di studio precitati, fra i quali una lezione sulle tipologie di licenze d’uso per il software, non vi è il benché minimo riferimento alle licenze d’uso tipiche del software libero. Le licenze prese ad esempio provengono tutte dai pacchetti di un’unica azienda che vende software proprietario (la Microsoft).
Nessun accenno è fatto alle diffusissime licenze di software libero, che al contrario delle precedenti garantiscono agli utenti importanti libertà, fra cui quella di copia, di studio e di modifica del prodotto software.
Queste libertà corrispondono alla libertà di parola e di pensiero e sono a fondamento dello scambio della conoscenza. La scuola è il luogo principe della diffusione di conoscenza, quello culturalmente più adatto a mettere in rilievo l’importanza dello studio, della copia e del miglioramento delle informazioni ricevute. Tutti principi che valgono anche per il software, bene immateriale.
Le licenze del software libero sono rispettose della proprietà autorale tutelata dal diritto d’autore e sono un ottimo baluardo contro la pirateria del software nella scuola: ma l’ora di lezione della BSA non fa il minimo cenno a tutto questo, inficiando a nostro parere, la validità scientifica della lezione stessa e rischiando di trasmettere un messaggio fuorviante, per cui la trasmissione dell’informazione sia cosa da evitare perché danneggerebbe la società.

La preghiamo pertanto, Signor Ministro, di voler vigilare affinché nella scuola pubblica italiana le lezioni contro la pirateria del software svolte dalla BSA in collaborazione con il MIUR siano scientificamente e giuridicamente corrette e non si riducano a mera propaganda del software proprietario, dequalificando la scuola stessa.

RingraziandoLa della cortese attenzione porgiamo distinti saluti.

Milano-Treviso 24 Febbraio 2005

Antonio Bernardi
Responsabile del progetto “Software libero nella scuola”
http://linuxdidattica.org

Stefano Maffulli
Presidente della Free Software Foundation Europe – Sezione Italiana
http://www.italy.fsfeurope.org/index.it.html

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