Spero proprio che qualche politico almeno intuisca l’importanza di questa campagna…
Subject: Lettera aperta contro i brevetti software in Europa
From: Associazione software libero <PR@softwarelibero.it>
Date: Wed, 10 Nov 2004 19:59:18 +0100
To: Antonio Marzano <ufficio.stampa@minindustria.it>, Rocco Buttiglione <uff.stampa@politichecomunitarie.it>, Lucio Stanca <redazione.mit@governo.it>, Mario Baldassarri <m.baldassarri@governo.it>
CC: Annunci dell’Associazione Software Libero <annunci@softwarelibero.it>
COMUNICATO STAMPA
Free Software Foundation Europe - Capitolo Italiano
Associazione Software Libero
Italian Linux Society
Lettera aperta contro i brevetti software in Europa
Alla cortese attenzione di:
Antonio Marzano
Ministero per le Attività produttive
Via Molise, 2 - 00187 ROMA
Fax 06 47887964
Letizia Moratti
Ministero dell'Istruzione, università e ricerca scientifica
Viale Trastevere, 76/a - 00153 ROMA
Fax 06 58492057
Rocco Buttiglione
Ministero per le Politiche comunitarie
Piazza Nicosia, 20 - 00187 ROMA
Fax 06 67795342
e, per conoscenza:
Lucio Stanca
Ministero dell'Innovazione e tecnologie
Via Isonzo, 21/b - 00198 ROMA
Fax 06 42153318
Mario Baldassarri
Vice ministro dell'Economia e Finanze
Via XX Settembre, 97 - 00187 ROMA
Fax 06 4820026
OGGETTO: La società civile e le PMI chiedono sostegno politico per l'Inno=
vazione
Egregio Sig. Ministro,
il futuro dell'Europa e del nostro paese é intimamente legato alla
capacità di sviluppare nuova conoscenza, ed in questo scenario globale
il ruolo delle nuove tecnologie é fondamentale.
In particolare l'informatica, che costituisce l'infrastruttura portante
di ogni realtà moderna che produca o consumi beni e servizi, é
essenziale per la crescita economica e sociale del nostro Paese.
Nel corso degli ultimi anni l'Europa ha iniziato a realizzare e
commercializzare soluzioni e prodotti informatici all'avanguardia,
conquistando primati in alcuni settori; un segno che scuole e università
hanno saputo confrontarsi efficacemente con le realtà statunitensi che
tradizionalmente dominano questo mercato.
Il Web e Linux oggi sono forse tra i simboli più evidenti di
questo successo, ma l'avanzata della tecnologia europea deve essere
tutelata, poiché l'eventuale approvazione della Direttiva Europea sulla
brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori
elettronici costituirebbe una seria battuta d'arresto per tutta
l'economia europea.
Ed é nel segno della continuità e nel rispetto della volontà
dell'Europarlamento, che già nel settembre 2003 a valle di una
serie di studi ed approfondimenti aveva ritenuto necessario emendare
significativamente il testo originale della Direttiva, che le chiediamo
di riconfermare in maniera inequivocabile l'intenzione dell'Italia di
non accettare che anche l'Europa diventi un "campo minato" di brevetti
software. A questo proposito notiamo che proprio negli Stati Uniti,
dove la pratica di brevettazione del software é legale da circa 10 anni,
la Federal Trade Commission si é espressa molto criticamente rispetto
all'introduzione dei brevetti software nel rapporto datato ottobre 2003
dal titolo: "To Promote Innovation: The Proper Balance of Competition
and Patent Law and Policy" [1].
Le voci contrarie alla brevettabilità del software di due milioni di PMI
Europee [2] sono state affiancate in Italia dai pareri autorevoli del
nostro Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie [3] e del Vice
Ministro dell'Economia e delle Finanze [4], che rispettivamente hanno
ricordato come
La Direttiva in discussione conferma l'uso attuale [negli Stati
Uniti, NdR] del brevetto per protocolli ed altri elementi software
che rendono più difficoltosa l'interoperabilità tra software prodotti
da aziende diverse, limitando di fatto lo sviluppo del mercato.
[…] In considerazione del fatto che lo sviluppo delle grandi
innovazioni della Società dell'Informazione, Internet, il WWW e
le applicazioni Open Source sono il risultato di una grande
collaborazione mondiale, oggi considerate beni digitali accessibili
da tutti, la proposta sembra andare in controtendenza rispetto agli
sviluppi degli ultimi anni.
e
I produttori di software che detengono brevetti possono innalzare le
barriere d'accesso o addirittura impedire a terzi di entrare nel
mercato, con inevitabili conseguenze sulla lievitazione dei costi per
la Pubblica Amministrazione. […] Se il brevetto software fosse
legalizzato questo discriminerebbe l'offerta basata su soluzioni Open
Source, limitando de iure il pluralismo informatico.
Non ultimi prestigiosi istituti economici e finanziari hanno assunto
posizioni critiche, come quelle espresse dalla Deutsche Bank [5] e dalla
PriceWaterhouseCoopers [6], per citare le più recenti.
In considerazione di quanto sinteticamente riportato, rinnoviamo il
nostro appello affinché Lei ed i suoi esimi colleghi si adoperino,
nell'ambito delle proprie possibilità e competenze, a che la
brevettabilità del software non diventi realtà, mettendo al riparo il
Paese dal rischio di recessione economica per il settore informatico ed
i settori ad esso legati.
Distinti saluti,
Italian Linux Society (http://www.linux.it/)
Associazione Software Libero (http://softwarelibero.it/)
Free Software Foundation Europe (http://fsfeurope.org/)
Riferimenti:
[1] http://www.ftc.gov/os/2003/10/innovationrpt.pdf
[2] http://swpat.ffii.org/
[3] http://www.innovazione.gov.it/ita/comunicati/2004_05_18.shtml
[4] http://kwiki.ffii.org/index.cgi?Ital040517It
[5] http://www.dbresearch.com/PROD/DBR_INTERNET_EN-PROD/PROD0000000000175949.pdf
[6] http://www.ez.nl/content.jsp?objectid=3D24583
[7] http://www.nosoftwarepatents.com/