Sting ieri sera con i suoi 53 anni ha tenuto perfettamente il palco per un paio d’ore.
Concerto fantastico per un fan come me. Unica pecca, troppi i pezzi presi dall’ultimo album (che proprio non mi convince).
Band come al solito di primo piano:
- Dominic Miller alle chitarre: nulla da dire, mi piace veramente molto il suo stile e le sonorità che usa.
- Mark Kipper Eldridge alle tastiere e programmazioni: deve essere ormai molto amico di Sting. La prima volta l’ho visto nel DVD del concerto del 2001 nella villa di Sting in toscana. Personaggio sicuramente singolare e vitale, probabilmente è lui che coordina la band.
- Jason Rebello al piano e tastiere: non lo conoscevo, molto bravo. Bello anche l’assolo su “When the world is running down” citando esplicitamente l’assolo fatto a suo tempo dal grande Kenny Kirkland.
- Rhani Krija alle percussioni: anche lui conosciuto nel concerto in toscana ha giocato un ruolo fondamentale. Principalmente percussioni a mano e tamburi medio orientali. Anche un po’ di elettronica per riprodure ad esempio le tablas indiane.
- Keith Carlock alla batteria: bravo, non lo avevo mai sentito. Ovviamente uno stile adatto a convivere con un percussionista. Io continuo a preferire formazioni con il batterista molto più eclettico ed un percussionista che suona meno, più “percussioni a mano” e rumori che ritmica vera.
Il basso ovviamente suonato da Sting.
In aggiunta un paio di coriste di cui non saprei dire il nome. Una ha anche duettato con Sting dimostrando di avere una voce non indifferente.
Primo pezzo del concerto dopo una intro registrata: “Syncronicity II”! Booom!
Tanti pezzi vecchi, un po’ meno pezzi dei police :-( e putroppo troppi pezzi recenti. Nel complesso cmq imperdibile. Fantastico sul finale, il remake di Roxanne in cui, oltre alle già collaudate variazioni live, hanno trovato spazio piccole citazioni di altri pezzi come “Walkin’ on the moon” o “We work the black seam”.
Per concludere un valore aggiunto notevolo il gruppo di Chris Botti che ha fatto da supporter. Una specie di jazz-funk molto ben suonato e ricco di spazi di improvvisazione. La band: Marc Shulman (g), Jon Ossman (b), Billy Kilson (d), Federico Pena (k). Tutti piccoli mostri!