Oggi sono stato con il Corra al convegno di presentazione di MySQL in italia… principalmente per curiosità.
Bello incontrare di nuovo e scambiare due chiacchiere con gmax ospite dell’iniziativa, per il resto… il risotto ai funghi alla fine non era niente male :-)
A parte gli scherzi ho trovato l’incontro poco utile per i contenuti proposti che erano mirati ad avvicinare le imprese a mysql; molto più interessante conoscere le persone e respirare l’aria di questa prima iniziativa ufficiale.
Prima slide: free != gratis. Wow iniziamo bene… peccato che poi per tutta la presentazione si usi il termine software libero come sinonimo di open source. Peccato anche che parlando poi con il tizio si evidenzi una profonda incomprensione di ciò che sia la GPL (“ti do il sorgente, quindi è sw libero”). Ovviamente il discorso si è fatto caldo quando si è affrontato il discorso delle licenze, anche perché l’argomento è sicuramente complesso e i dubbi palesati dalle stesse persone di mysql non hanno fatto altro che infervorare la discussione. In particolare si è discusso se ad esempio su piattaforma LAMP, realizzando un applicativo NON GPL fosse necessario pagare la licenza OEM per mysql. Per me la rispota è no e trovo una conferma qui e qui.
Interessante invece la questione della distribuzione Mysql Enterprise che viene data con tanto di supporto a chi paga. E’ una distro fatta e testata da Mysql AB facendo una fotografia ai sorgenti in un dato momento e anche questa versione è distribuita in GPL. I sorgenti sono quindi disponibili per chi ha ottenuto legalmente i binari, cioè chi ha pagato. Gli altri possono sempre utilizzare la versione community che è qualche release indietro o scaricare i sorgenti direttamente dal bitkeeper. Anche utilizzando questa seconda strada però è difficile ottenere l’esatta versione dei sorgenti compilati per l’enterprise perché non vengono taggati.
D’altra parte… se io compro la versione enterprise la ottengo in GPL, percui ho il diritto di ridistribuirla in GPL con i sorgenti. In effetti basterebbe ad esempio che debian comprasse una versione enterprise basic (che credo costi sui 400 euro/anno) per poterla recompilare/redistribuire a tutti! (ovviamente senza il supporto!). E’ anche vero che mi sembra proprio una spinta commerciale per vendere il supporto… non credo che essere indietro di 2 o 3 release usando la versione community implichi qualche problema :-)))
Altro pensiero interessante riguardava la divisione di chi utilizza il OSS in due categorie:
+ chi investe tempo per risparmiare denaro (community)
+ chi investe denaro per risparmiare tempo (imprese)
Carino, per semplicità e simmetria.
Cmq, buono il risotto.